Consiglio dei Ministri: approvati nuovi Disegni di Legge Europea e di Legge di Delegazione Europea

12/10/2013

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, ha approvato l'8 novembre scorso in via definitiva due disegni di legge volti a recepire le normative più recentemente adottate a livello di Unione Europea e a chiudere svariate procedure d'infrazione al diritto UE, suscettibili di determinare sanzioni pecuniarie a carico del Paese.

Il Governo ha deciso di esercitare, per la prima volta, la facoltà, di cui all'articolo 29 della Legge n. 234 del dicembre 2012 ("Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea"), presentando  al Parlamento due ulteriori disegni di legge, dopo l'approvazione delle leggi 'europea' e 'di delegazione europea' 2013, avvenuta nello scorso luglio.

Il nuovo disegno di 'legge europea 2013' mira a chiudere 8 procedure d'infrazione e 9 casi precontenziosi (c.d. 'EU-Pilot') e a dare attuazione a due regolamenti UE, a una sentenza della Corte di Giustizia UE e a una decisione Euratom.

In particolare, il testo contiene tra le altre norme che:

Il nuovo disegno di 'legge di delegazione europea 2013' contiene la delega per il recepimento di 15 direttive, nonché altre deleghe al Governo per l'attuazione di atti dell'Unione Europea. Consentirà di evitare ulteriori ritardi nel dovuto adeguamento dell'ordinamento interno al diritto UE, scongiurando il possibile avvio di altre procedure di infrazione da parte della Commissione europea.

Tra le novità contenute in questo disegno di legge, riveste speciale rilievo la delega al Governo per la predisposizione di un 'testo unico' in materia di protezione internazionale; si riordineranno così le normative di derivazione europea sull'attribuzione a cittadini di Paesi terzi all'Unione Europea della c.d. 'protezione internazionale' e sul diritto di asilo. Inoltre, vi sono disposizioni che: prevedono sanzioni, penali e amministrative, per la violazione di norme del diritto UE per le quali non sono necessarie disposizioni di recepimento nell'ordinamento nazionale; disciplinano l'accesso all'attività degli enti creditizi e assicurativi, nonché la relativa vigilanza prudenziale; regolano lo scambio di informazioni fra le autorità degli Stati dell'Unione europea, ai fini dello svolgimento di indagini penali; garantiscono maggior sicurezza nelle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi; vertono sulla predisposizione dei bilanci; rendono più rapida la reazione contro le frodi all'IVA; disciplinano istituti di risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori; rivedono la disciplina delle attività di supervisione degli enti pensionistici.

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